- LA POLITICA : -

- COSA C'ENTRANO LE ATTRICI DELLE FICTION -

... I sostituti procuratori di Napoli stavano indagando su un piccolo produttore che si chiama Giuseppe Proietti e ipotizzavano che costui avesse iperfatturato certe prestazioni facendo confluire del denaro all'estero e facendolo poi rientrare attraverso la Svizzera per pagare tangenti ai dirigenti Rai che lo facevano lavorare. Tra i beneficiari di queste tangenti - era l'ipotesi dei magistrati - c'era anche il presidente di Raifiction, Agostino Saccà.

Raifiction è la struttura della Rai che si occupa di fiction . Per esempio il Maresciallo Rocca, Abatantuomo che fa il giudice in Puglia o Montalbano sono delle fiction. Insomma, le storie e le storie in serie, quelle che garantiscono il grande pubblico e muovono denaro. Il capo di tutta questa macchina era - perché in seguito a questa inchiesta si è autosospeso e sarà sostituito - Agostino Saccà, calabrese, all'inizio della carriera giornalista, fino a diventare vicedirettore del Tg2, e poi manager: direttore di Raiuno, poi direttore generale ai tempi della Moratti. Un uomo molto capace e molto potente.

Prima in quota An e poi berlusconiano. Quando cambiano gli assetti in Rai, lo mettono a dirigere la fiction, che è un posto enorme. Qui sta quando i magistrati di Napoli, per via dell'inchiesta su quei soldi svizzeri, si mettono a intercettarlo e pedinarlo. Con questa azione di controllo, scoprono che, benché la direzione di Raifiction appaia un posto enorme, a Saccà sembrava una diminuzione rispetto a quello che faceva prima. Parla al telefono e dice ai suoi interlocutori che se ne vuole andare. Ha in mente di creare una città della fiction a Lamezia Terme. Vuol mettere in piedi un consorzio Pegasus che connetta i piccoli produttori e li renda più forti. Parla di quesoto con Giuliano Urbani, consigliere in Rai su mandato di Berlusconi, e poi con Berlusconi stesso. Che lo accarezza (metaforicamente), gli raccomanda quattro ragazze amiche sue (perché gli si diano delle particine) e poi si fa aiutare dallo stesso Saccà a persuadere qualche senatore del centro-sinistra a cambiar casacca. Per esmpio si combina un incontro col senatore Randazzo, c'è qualche incursione nel territorio del senatore Fuda... Saccà fa tutto questo non solo perchè Berlusconiano, ma perché conta di essere aiutato nei due progetti che riguardano Lamezia Terme e la Pegasus. Dice a Urbani: in testa alla Pegasus bisognerà mettere un uomo del Cavaliere....

La procura di Napoli ipotizza per Berlusconi il reato di corruzione quanto ai suoi rapporti con Saccà e il reato di istigazione alla corruzione per quello che riguarda il corteggiamento dei senatori. Ci sono molti dubbi in realtà sulla sostanza delle accuse e sui comportamenti che hanno fatto diventar pubblica l'inchiesta: Giuseppe d'Avanzo, su Repubblica, ne ha parlato per primo ed ha fatto bene. Ma chi gli ha passato le carte ? Inoltre come hanno osservato tutti, Berlusconi sta a Roma, la Rai sta a Roma, Saccà sta a Roma e perciò i magistrati di Napoli hanno fatto come Woodcock, invece di passare l'inchiesta ai loro colleghi romani hanno inadgato ed intercettato come nulla fosse.

E' un comportamento che alimenta i sospetti sull'operazione. Dà argomenti a chi sostiene che è un colpo basso il cui scopo è far saltare il dialogo Veltroni-Berlusconi. Persino quelli di Rifondazione ne hanno preso le distanze e si son fatti garantisti per il cavaliere.

LE 4 SEGNALATE IN CERCA DI SCRITTURA :

Sono 4 le Attrici segnalate da Berlusconi al dirigente Saccà per ruoli in programmi Rai :

ANTONELLA TROISE -

CAMILLA FERRANTI -

ELENA RUSSO -

EVELINA MANNA -

tratto da "Il Fatto del Giorno" della Gazzetta dello Sport del 15 Dicembre 2007

- LA POLITICA : -

- IL PARTITO DEMOCRATICO -

... Cominciamo dai diessini , quelli dove stanno D'Alema e Veltroni. Una volta esisteva un partito che si chiamava PCI, Partito Comunista Italiano. Il puunto mondiale di rifermento di questo partito era la Russia, che a quell'epoca si chimava URSS (Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche). Nell' Urss comandavano i comunisti ed i partiti comunisti di tutto il mondo si facevano dare dai sovietici soldi e idee. Poi ci fu una specie di movimento rivoluzionario, i comunisti furono cacciati dai paesi dell'Est, l'Urss si chiamò di nuovo Russia e dalle vecchie repubbliche sovietiche nacquero tanti stati più o meno indipendenti, tipo l'Ucraina o la Lituania. La Germania che era divisa in due parti da un muro (Germania Ovest amica degli occidentali, e Germania Est comunista) venne riunificata. In Italia quelli del Pci sentirono che non potevano più chiamarsi comunisti. Il segretario era Achille Occhetto: in un incontro con i partigiani alla Bolognina, un quartiere popolare di Bologna, annunciò che il Pci, visto quello che stava accadendo, doveva sciogliersi. Nel 1991 fece un congresso per trasformarlo in Partito Democratico della Sinistra (Pds). Sette anni dopo, D'Alema - segretario del Pds - trasformò il Pds in Ds (cioè, semplicemente Democratici di Sinistra). Sperava che entrassero i vecchi socialisti, demoproletari, qualche cattolico. Non accadde in misura così rilevante. Era il 12 febbraio 1998 e il congresso si teneva a Firenze come quello di adesso. Il Pci era arrivato a prendere anche il 34% dei voti.Ora i Ds hanno solo il 17%.

I democristiani sarebbero quelli della Margherita , riuniti invece a Roma. La Democrazia Cristiana saltò per aria nel 1993 quando si scoprì che il partito si faceva dare un sacco di soldi con il sistema delle tangenti. Da quella dissoluzione nacquero parecchie formazioni cattoliche, che andarono navigando nel liquido amniotico della politica, qualche volta suddividendosi ancora qualche altra fondendosi. Sono nate da quel brodo di coltura l'Udc di Casini, l'Udeur di Mastella, in parte Forza Italia e senz'altro la Margherita che riunisce soprattutto i vecchi cattolici di sinistra.

I due congressi (Firenze e Roma) sono stati convocati per deliberare lo scioglimento delle due formazioni e la loro confluenza in un nuovo partito che si chiamerà Pd (Partito Democratico). Seguirà infatti una fase costituente.

E' una cosa molto importante. Si stanno fondendo senza creerci troppo neanche loro. E infatti gli osservatori la chiamano "Fusione fredda". I gruppi dirigenti di tutti e due - mentre si dirigono uno verso l'altro, pensano dentro di sé : tanto nel nuovo partito dovrò comandare per forza io, e a quel posto lì ci voglio questo e a quel posto là ci voglio quell'altro ecc... Così procedono tutti e due pieni di cautela e di diffidenza, due soci la cui principale preoccupazione in questo istante è "non farsi fregare". Ora questo fatto di fondersi invece che di dividersi - come accadde incessantemente da vent'anni in qua - è talmente strano che porterà per forza una ventata di aria fresca, una classe dirigente nuova.

Berlusconi, che forse è davvero il più intelligente di tutti, è andato a Firenze e se n'è accorto subito. Alla fine della prima giornata ha detto : dobbiamo assolutamente fare la stessa cosa anche noi! .

tratto da "Il Fatto del Giorno" della Gazzetta dello Sport del 21 Aprile 2007

- LA POLITICA : -

- CAMERA E SENATO -

... Che bisogno c'è di avere due Camere? Non ci bastavano i deputati? Perché esiste anche il Senato? - Più o meno tutti i Paesi hanno due Camere: americani, francesi, spagnoli. I tedeschi hanno il Bundesrat, gli inglesi la Camera dei Lords. Circa 200 anni fa, quando, subito dopo la Rivoluzione Francese, cominciò la stagione dei Parlamenti, si pensava che un sistema con una Camera sola fosse più democratico di un sistema con due. Perché là dove c'erano due Camere, una delle due, cioè il Senato, era di nomina regia: era il re a decidere chi poteva farne parte. Perciò la Camera, che veniva invece eletta, sentiva il Senato come un avversario che ne limitava i poteri. Per questo nel corso degli ultimi due secoli, il Senato, più o meno in tutti i Paesi, ha via via perso importanza man mano che i sistemi si facevano più democratici. Fino al caso limite dell'Inghilterra, dove i Lords non contano praticamente niente e anzi il titolo si può anche comprare.

da noi il Senato conta come la Camera, perché nessuna legge può entrare in vigore se non ha l'approvazione di tutti e due i rami del Parlamento, Idem per il Governo e il voto di fiducia. Però qualche traccia dell'antica nobiltà del Senato è rimasta. I Senatori devono essere più vecchi dei deputati (minimo 25 anni adesso: ma vent'anni fa ce ne volevano 40). Inoltre, con la nomina dei senatori a vita, il presidente della Repubblica è un pò come l'antico re: li nomina lui, di sua volontà, perché li giudica persone che hanno dato lustro al Paese. Quindi, in un certo senso, questi nostri sette senatori - compresi gli ex Presidenti della Repubblica - corrispondono a Lord inglesi. Sono un pò nobili. Sono una specie di microscopica Terza camera tutta patrizia. Ed è divertente vedere che l'uomo che li vuole esautorare è un leader di destra, cioè Gianfranco Fini. Mentre quelli che ne difendono il sangue blu, cioè quelli che fanno una specie di discorso in difesa del re, sono quelli di sinistra, vale a dire Prodi e i suoi.

tratto da "Il Fatto del Giorno" della Gazzetta dello Sport del 25 Febbraio 2007

- LA POLITICA : -

- IL SISTEMA PROPORZIONALE E IL SISTEMA MAGGIORITARIO -

... I sistemi elettorali si dividono in due grandi famiglie : sistemi elettorali proporzionali e sistemi elettorali maggioritari. Nei sistemi elettorali proporzionali i partiti prendono posti in Parlamento (seggi) in proporzione ai voti che hanno ricevuto. Nel maggioritario, invece, se ci sono 100 seggi in palio si giocheranno 100 partite tra due o più candidati. Chi vince ciascuna partita si prenderà il seggio.Per c ui può capitare che un partito col 51% dei voti prenda tutti e cento i seggi (il 100% !) perchè i suoi candidati vincono col loro 51% tutte le partite.

Col proporzionale, siccome non c'è mai un partito che da solo prende il 51%, bisogna sempre mettersi d'accordo per comporre una coalizione, i partiti piccoli hanno sempre un potere di ricatto enorme rispetto alla loro forza. Questi partiti piccoli possono sempre dire: si, ho solo il 2%, ma questo ti è indispensabile per arrivare al 51; quindi si deve fare come dico io. Con il maggioritario in cui basta vincere per un voto, questo pericolo non si corre e i governi sono più stabili.

D'Alema, ad esempio, ha detto di preferire il sistema tedesco, che è proporzionale, ma non ti fa entrare in Parlamento se alle elezioni non prendi almeno il 5%. Questo sistema piace anche a Casini e Fini. Casini e Fini si sa stanno a destra e sono avversari di Prodi, ma non vogliono un'altra volta come capo Berlusconi. E il proporzionale, permettendo di fare alleanze tra partiti, è ottimo per liberarsi di leader troppo ingombranti: Berlusconi di òà e Prodi di qua. Ecco perchè Prdoi quando ha parlato ultimamente in Senato, ha detto di essere pronto a varare una legge che consenta di scegliere subito, cioè al momento del voto, sia il governo che il Presidente del Consiglio. E' il ritratto del sistema maggioritario, quello che piace anche a Berlusconi. Perciò le carte si sono ad un tratto rimescolate. D'Alema sta al governo con Prodi, ma fa l'occhietto a due avversari dell'opposizione. Prodi dice peste e corna del suo principale concorrente, ma intanto gli manda a dire: amico, mettiamoci d'accordo, se no i tuoi afranno fuori te e i miei faranno fuori me.

tratto da "Il Fatto del Giorno" della Gazzetta dello Sport dell' 01 Marzo 2007

- PRELIEVI: NIENTE PUGNO : -

- FALSA I TEST DEL SANGUE -

Chiudere il pugno durante il prelievo del sangue può alterare i valori del potassio: è la conclusione di uno studio inglese pubblicato sugli Annals of Clinical Biochemistry . I ricercatori hanno vagliato oltre 200 mila analisi eseguite in Gran Bretagna fra il 2002 e il 2005, puntando l'attenzione sui casi in cui, per agevolare l'inserimento dell'ago, l'infermiere aveva chiesto al paziente di stringere e rilasciare il pugno. La soluzione ? - Basta eseguire delicatamente questa operazione, allentando la mano prima che il sangue venga aspirato (e non dopo), spiega la ricercatrice Jackie Hough.

tratto da "La Salute prima di tutto" della Gazzetta dello Sport del 28 Luglio 2008

- MORTI SUL LAVORO : -

- QUATTRO MORTI PER PULIRE UN CAMION, E LE LEGGI SULLA SICUREZZA? -

In Italia ci sono tra i 12100 e i 1600 morti all'anno per incidenti sul lavoro. La polemica politica spinge i sindacati e i partiti di sinistra a inserire ogni incidente nello schema: padrone cattivo che vuole risparmiare i soldi, e lavoratore buono che ci lascia la pelle. Questo schema è corretto la maggior parte delle volte, ma ci sono situazioni in cui la tragedia è provocata dasuperficialità, dabbenaggine, ignoranza. Quello di ieri, in cui 4 persone hanno perso la vita per pulire un camion sporco di residui di zolfo, è uno di quei casi. Persino il padrone, in teoria sempre malvagio, va a morire per il suo operaio!.

Ci sarà una legge in arrivo. In realtà sono i decreti attuativi di una legge approvata in agosto. Si procederà nell'inasprimento delle pene per i datori di lavoro restii ad applicare le norme. Nei cantieri edili la scoperta del 20% dei lavoratori in nero porterà alla sospensione dell'attività. Nelle gare d'appalto, i costi per la sicurezza non saranno ammessi ai ribassi. Saranno spediti sul territorio altri 300 ispettori, per un investimento di 20 milioni. L'unico modo per costringere i datori di lavoro a comprare gli scafandri e per costringere i lavoratori a indossarli, è di coglierli in fallo prima e non dopo. Perché questo avvenga bisogna che gli ispettori del lavoro capiscano quello che vedono, siano cioè non laureati in qualche disciplina amministrativa, ma possibilmente ingegneri. E che non abbiano consulenze con le ditte che devono controllare.

tratto da "5 Domande e 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 04 Marzo 2008

- ABOLITO IL LIMBO : -

- STORICA DECISIONE DEL PAPA : ANCHE I BIMBI NON BATTEZZATI ANDRANNO IN CIELO -

La Chiesa Cattolica ha abolito ufficialmente il limbo. Un documento della Commissione teologica internazionale approvato dal papa è stato pubblicato ieri. Si afferma che il concetto di limbo - luogo dove i bimbi non battezzati vivono per l'eternità senza comunione con Dio - riflette una "visione eccessivamente restrittiva della salvezza".

tratto da "Le Notizie Tascabili" della Gazzetta dello Sport del 21 Aprile 2007

ROM - LO SGOMBERO FIGLIO DELLA ARROGANZA :

- 6 APRILE 2008 -

Ci sono almeno due motivi per riflettere sulla denuncia del Cardinale Tettamanzi dopo lo sgombero del campo rom di Via Bovisasca a Milano Il Vescovo segnalava la mancanza di rispetto di alcuni diritti della persona, come l'indifferenza alla condizione di bambini e donne messi sulla strada, senza acqua ed altri generi necessari di aiuto. In più quasi sempre vogliono dire ruspe che schiacciano tutto quello che si trova e talvolta non permettono neppure di salvare i documenti o gli oggetti utili o cari.

Non c'è dubbio che il comportamento di molti rom non si concilia con la legge e non è neanche possibile accogliere tutti i gruppi rom che arriveranno anche dall'estero.

MA c'è qualcosa in più che per il campo di via Bovisasca è necessario dire. Una gran parte degli abitanti del campo non erano rom disoccupati, bensì romeni operai nelle aziende milanesi : molti di loro firmano buste paga superiori ai mille euro ma in realtà ricevono poche centinaia di euro in contanti : prendere o andare. Per questo crescono le baraccopoli. Lo sanno bene anche in comune. Quando si parla di legalità e di diritti occorre avere cura che ci siano sempre e per tutti.

tratto da "Il Commento" della Gazzetta dello Sport

scritto da Don Gino Rigoldi (Sacerdote, fondatore di Comunità Nuova)

MALPENSA E ALITALIA :

- RYANAIR VUOLE INVESTIRE SU MALPENSA, MA I VOLI LOW COST SONO UN AFFARE? -

Ryanair ha offerto il 13 Settembre 2007 un miliardo di dollari per gli scali di Malpensa e Orio al Serio. Si propone di realizzare 80 nuove rotte, mettere in servizio entro il 2012 18 nuovi B-737, creare 50 rotte internazionali e 10 nuovi collegamenti nazionali da Milano verso l'Italia meridionale.

Il capo di Ryanair - O'Leary - promette di portare 10 milioni di passeggeri (adesso su Malpensa ne ha 3). Bisogna fidarsi di questo O'Leary: Irlandese, 46 anni, piccoletto, studi non finiti. Dirigeva chioschi alimentari e mr. Ryan a un certo punto gli chiese di salvargli la compagnia. O'Leary si ispirò agli americani della Southwest Airlines, compagnia low cost e ridisegnò il business ipotizzando passeggeri che pagassero il biglietto a prezzi irrisori. La sua tariffa media è di 41 euro, contro i 186 di Alitalia. dal 1992 ha chiuso i conti sempre in attivo. Gòli ultimi dati resi pubblici riguardano il 2004: un margine di 200 milioni di euro dopo le tasse.

Come fa? - Gli bastano tre regole :

1 - Scegliere un solo modello di aeroplano, il 737-800, non importa se non ha abbastanza autonomia per attraversare l'Atlantico. Vantaggi: imporre tariffe più basse alla Boeing e contenere le spese di manutenzione.

2 - Lavorare solo con aeroporti secondari. Risultato: tasse aeroportuali più basse e contratti molto vantaggiosi.

3 - non far passare più di 25 minuti tra atterraggio e decollo, cosa possibile solo negli aeroporti secondari. Quindi ogni apparecchio di Ryanair fa mediamente ogni giorno due voli in più dei concorrenti. Nel 2004, ha fatto viaggiare 34 milioni di passeggeri con uno staff di 2.500 persone. alitalia di passeggeri ne ha trasportati 25 milioni, con un personale più o meno dieci volte tanto. Con Ryanair, naturalmente, si vola spartano. Per esempio, a bordo è impossibile trovare del ghiaccio. Risparmiando sui cubetti, si tagliano 50mila euro l'anno. Le bibite, gli snack sono a pagamento (con cibi e bevande, nel 2006 la Ryanair ha guadagnato 180 milioni). Per vedere film e programmi tv, bisogna pagare 7 euro (e 30 su 100 pagano). Inoltre il 95% delle vendite dei biglietti avviene attraverso il sito Ryanair.com e questo rappresenta un altro risparmio.

Dov'è la fregatura? - In realtà i prezzi non sono tutti bassissimi. Lo sono in certi giorni della settimana e solo se si decide la data di partenza molto tempo prima. Un aeroplano low cost può portare contemporaneamente passeggeri con 12 tariffe diverse l'uno dall'altro. Poi: ogni variazione al biglietto viene fatta pagare così cara, che conviene ricomprarlo. Bastano poi 5 minuti di ritardo e l'aereo è perduto senza rimborso. Vietato sbagliare peso: 10 chili per il bagaglio a mano (un collo) e 15 per quello nella stiva (un collo). L'eccedenza costa un occhio.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 14 Settembre 2007

- ALITALIA PERDE TROPPO, MEGLIO VENDERE. MA C' E' DAVVERO CHI VUOLE COMPRARLA? -

Il governo vuol vendere Alitalia perché perde troppi soldi. Quanti? - Più di un muilione di euro al giorno. L'anno scorso è andata sotto di 380 milioni. A chi avesse messo 100 lire sull'Alitalia nel 1987, oggi non ne resterebbero che 7. Da quell'anno sono stati bruciati 4.269 milioni di euro. Sempre partendo dal 1987, Alitalia ha chiuso due soli bilanci in attivo. Quell odel 1987 per 44 milioni di euro. e quello del 1998, per 271 milioni (quell'anno il carburante costava poco). ha anche debiti per più di un miliardo. parecchi pensano che Alitalia sia il titolo di Borsa peggiore di tutti i tempi.

Ma come ha fatto a perdere tutti questi soldi? - Ha preferito il Milano-Roma al Milano-Los Angeles, cioè le rotte locali a quelle mondiali. I politici - di destra e di sinistra - hanno saccheggiato a tutto spiano, piazzando amici, imponendo consulenze ... Di conseguenza gli amministratori delegati (pagati 2 milioni e 700 mila euro l'anno) sono stati messi lì dai politici con la raccomandazione di lasciar fare. Sedi all'estero faraoniche. Aerei di troppi tipi diversi. Poi, il personale (20 mila persone) e i sindacati. Personale viziato che non ha mai accettato il principio dell'nflazione programmata, spuntando sempre aumenti minimo del 5 per cento, che ah lavorato di regola il meno possibile, come gli assistenti di volo: massimo 85 ore in un mese, possibilità di riposarsi 13 ore tra un viaggio e l'altro, 39 giorni di ferie l'anno. I sindacati sono 13. Quello aeroportuale ha 7 iscritti.

Ma chi sono quelli che parteciperanno all'asta? - In undici hanno manifestato interesse, di questi, almeno uno - che fa il professore a Ferentino - ha scherzato. Gli altri vogliono vedere cosa pretende il governo. Per partecipare all'asta vera e propria bisogna avere un patrimonio di almeno 100 milioni di euro. I più ricchi sono Carlo De Benedetti, che fa correre una sua finanziaria con un patrimonio di 15 miliardi. E la Texas Pacific Group, americana, 15 miliardi anche lei, che ha già ristrutturato la Continental e l'America West Airlines. Son ben solidi anche quelli di Terra Firma, anglo-tedeschi, 7 miliardi di patrimonio. E la Mattlin Patterson, americani, 3,8 miliardi. Tutti questi quattro però, comprano per rivendere a dieci-undici volte di più, cosa che da noi non va bene dato che il segretario della Cgil, Guglielmo Epifani, ha già fatto sapere he chi compra Alitalia non deve farlo per soldi. L'unico industriale vero è Carlo Toto, il padrone dell'Air One, uno che con le compagnie aeree ci guadagna. Dietro di lui potrebbe esserci la Lufthansa. Da qualche parte, forse alle spalle della banca Unicredit, devono essere nascosti anche i francesi di Air France, che ufficialmente non hanno manifestato interesse.

Il ministero del Tesoro ha il 49% e vuol dar via almeno il 30%. Chi compra, per la nostra legge borsistica, sarà obbligato a fare un'offerta su tutto il restante. Prodi spera di incassare 300 milioni. I più ottimisti valutano la compagnia un miliardo e mezzo. I più pessimisti - tipo i finanzieri di Londra - zero.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 31 Gennaio 2007

- I CONCORRENTI SI RITIRANO -

Si sono ritirati tutti i concorrenti e non è rimasto in lizza che l'italiano Carlo Toto, padrone di AirOne e, a giudizio generale, "sottocapitalizzato", cioè privo dei soldi necessari a fare l'operazione: glieli presterà, eventualmente, Intesa San Paolo. Il fondo americano Matlin, teoricamente ancora in lizza, non presenterà alcuna offerta perché il governo vuole che l'acquirente sia italiano. Tutti gli altri, da De Benedetti agli americani di Tpg ai russi di Aeroflot, sono scappati. Alitalia ha chiuso il bilancio 2006 con un aperdita di 626 milioni che a Marzo erano già diventati 773.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 06 Luglio 2007

- ECCO PERCHE' NESSUNO VUOLE ALITALIA, E CHE COSA (FORSE) LE ACCADRA' -

Come mai nessuno si vuole prendere Alitalia? - Le condizioni di gara erano troppo rigide. La nostra compagnia di bandiera è, dal punto di vista dei conti, un disastro, perde un milione di euro al giorno, in 20 anni il valore dell' azione è sceso del 93% (adesso un'azione Alitalia vale poco più di 7 centesimi). Ieri ha perso il 7,89% dovuto alla rinuncia dell'unico concorrente rimasto in gara per l'acquisto, il padrone di air One Carlo Toto. E pensare che a Dicembre si erano presentati in undici: fondi americani, Carlo De Benedetti, i russi dell' Aeroflot e persino una specie di consorzio formato da un gruppo di piloti della stessa Alitalia. Settimana dopo settimana o sono stati esclusi o si sono ritirati tutti. Qualcuno per la regola in base alla quale l'acquirente non poteva rivendere la compagnia per almeno tre anni. Carlo Toto ha gettato la spugna quando gli è arrivata la bozza del contratto d'acquisto ed ha visto che avrebbe dovuto rinunciare ad alcuni slot e che non gli sarebbe stato concesso di sottrarsi alle condizioni del sindacato.

Cosa sono gli slot? - Gli slot sono gli orari di partenza concessi alle compagnie aeree. Siccome Toto possiede Air One, comprando Alitalia si sarebbe trovato in una posizione di monopolio sulle rotte tra Milano e Roma, le più redditizie per Alitalia. L'Autorità per la concorrenza lo avrebbe costretto a cederne alcune facendogli perdere parecchi soldi. Toto voleva che il governo lo tutelasse da questa cosa, fino a consentirgli di rinunciare all'acquisto senza pagare penali. Idem per il sindacato: Toto voleva liberarsi di 2350 dipendenti e voleva capir bene una certa situazione di una società collegata ad Alitalia che si chiama Az Service e garantisce i servizi a terra. Voleva avere la possibilità di recedere dal contratto senza pagare penali se il sindacato fosse risultato irremovibile.

Il dossier Alitalia sta nelle mani del sottosegretario Massimo Tononi, già partner di Goldman Sachs, uno che per la politica ha rinunciato a redditi per parecchi milioni di dollari l'anno. All'inizio Tononi era disposto a fare la trattativa privata. Quando Prodi gli ha fatto capire che non si poteva evitare la gara, Tononi gli ha spiegato allora che le regole sarebbero state rigidissime. E sempre le stesse dal primo all'ultimo giorno. Risultato: fallimento della gara.

Ed ora? - Una strada è il fallimento. Si portano i libri contabili dal giudice, che nomina un curatore. Costui vende il vendibile per pagare i creditori e a costoro riconosce in genere il 30-40 per cento di quello che devono avere (se va bene). Il guaio è che Alitalia ha emesso a suo tempo un bond per 700 milioni e questo bond scade adesso. Per i risparmiatori si preparerebbe un'altra mazzata tipo Parmalat o crac Argentino. Air France comprerebbe? Prodi ci spera, gli osservatori ci credono poco.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 19 Luglio 2007

- AIR FRANCE LASCIA ALITALIA -

Poco prima delle 19 del 2 Aprile 2008 monsieur Spinetta ha abbandonato la trattativa ed è tornato a Parigi.

Adesso si farà ricorso alla legge Marzano: il governo nominerà un commissario e questo avrà il compito di risanare Alitalia e poii venderla. I creditori dovranno aspettare.

Qual'è stata la ragione della rottura con Spinetta? - I capi sindacali avevano presentato a Spinetta un contro-piano: il settore cargo doveva restare in funzione come ora, soprattutto Air France avrebbe dovuto accettare di far entrare nell'azionariato Fintecna che avrebbe partecipato all'aumento di capitale non versando denaro, ma conferendo Az Service, la società di servizi di cui, oltre tutto, Air France si vuole liberare.

Spinetta avrebbe dovuto dire di sì entro due ore, dato che mezzanotte era l'ora fissata dal Tesoro per chiudere la trattativa. In due ore l'uomo di Air France avrebbe dovuto accettare il valore patrimoniale dato dai sindacati ad Az Service e rassegnarsi all'ingresso di un socio non previsto. Il piano oltre tutto aveva un solo obiettivo: garantire la sopravvivenza politica dei capi-sindacali, destinati altrimenti ad uscire di scena.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 03 Aprile 2008

- LA SPERANZA DI ALITALIA SI CHIAMA LUFTHANSA -

04 Aprile 2008, l'Alitalia ha un nuovo Presidente: si chiama Aristide Police giurista napoletano di 40 anni. Nel onsiglio di amministrazione, oltre a lui, ci sono due dirigenti del Tesoro - Giovanni Sabatini e Luciano Vannozzi - e Carlo Santini che ha diretto tra l'altro l'Ufficio italiano cambi della Banca d'Italia. Da questo momento in poi rispondono loro di ogni atto e il rischio di finire nei guai, per esempio per "fallimento ritardato" esiste.

In questo momento il cavaliere bianco che può salvare la situazione è Lufthansa. I tedeschi hanno già pronto il veicolo per intervenire: è Air Dolomiti, cento per cento tedesca, ma di bandiera italiana. Questa piccola compagnia fa oggi operazioni di fideraggio, cioè trasporta passeggeri dall'Italia agli aeroporti tedeschi. Intorno ad Air Dolomiti si potrebbe formare la famosa cordata, perché, essendo italiana, Air Dolomiti può chiedere i diritti di volo da Malpensa che Alitalia ha abbandonato e che i francesi non volevano fossero ceduti ad altri. Quindi Air Dolomiti - Air One - Lufthansa e un altro gruppo di imprenditori italiani possono essere la famosa cordata. Ma non subito, è chiaro che gli conviene aspettare il commissariamento, contro il quale Bonanni ed Epifani tuonano, ma che i quattro amministratori che devono rispondere al giudice di ogni loro atto potrebbero ritenere inevitabile. A fare il commissario potrebbe venire Enrico Bondi, quello che ha salvato Parmalat. Il 40% del personale Alitalia andrebbe in Cassa Integrazione immediatamente. le parti non redditizie dell'azienda sarebbero cedute o chiuse. E nel frattempo si sarebbe già insediato il nuovo governo. Potrebbe accadere, sì!.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 04 Aprile 2008

- COMMISSARIAMENTO SI' O NO ? -

Air France non molla, il consiglio di amministrazione di Air France s'è riunito ieri ed ha approvato integralmente l'operato di monsieur Spinetta, che l'altra sera, di fronte al contro-piano dei sindacati, ha interrotto le trattative ed è rientrato a Parigi.

I sindacati, in questo momento sono nei guai: lo steward Gianluca Morale è al 4° giorno di sciopero della fame, vuole che Cgil, Cisl e gli altri 6 facciano tutti i passi indietro necessari per far tornare Air France. Ieri c'è stata una presa di posizione di altri 1100 dipendenti, riuniti in una sigla trasversale detta Az-Af, che dicono via mail "Io sono per Air France". I sindacati sono talmente nei guai che il Cda dell'Alitalia li ha convocati per giovedi anziché per oggi. In pratica un appuntamento così a ridosso delle elezioni significa solo che la possibilità del commissariamento a breve è assai concreta. Se i sindacati fossero stati convocati per oggi, sarebbe stato difficile non chiedere il commissariamento prima di domenica. giorno del voto. Se il sindacato resterà fermo sulle sue posizioni, nei primi giorni della prossima settimana il Cda potrebbe chiedere l'applicazione della legge Marzano. Ci sarà gran clamore per il risultato elettorale e l'Alitalia sarà comunque la seconda notizia. Prodi e Padoa Schioppa, ancora in carica, potranno consultarsi con Berlusconi e Veltroni, e decidere con loro il da farsi. Il Partito Democratico pagherà comunque questo disastro al momento del voto; ma con la compagnia già fallita, sarebbe stato molto peggio.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport dell' 08 Aprile 2008

- ALITALIA, OK DEL GOVERNO -

E' partito formalmente il piano per il salvataggio di Alitalia. Il 28 Agosto 2008 il consiglio dei ministri ha dato l'okay al decreto e al disegno di legge delega per la riforma della legge Marzano: modificate le procedure previste per il commissariamento nelle grandi crisi aziendali, previsti indennizzi ai piccoli azionisti e ammortizzatori sociali per 7 anni (4 di cassa integrazione e 3 di mobilità) per tutti i lavoratori dell'Alitalia; l'integrazione tra Alitalia e AirOne non sarà assoggettata alle regole dell'Antitrust. Intesa sanPaolo parteciperà al progetto con 100 milioni di euro e rispunta Air France-KLM, che dovrebbe entrare come socio di minoranza. Ma il presidente della neonata Compagnia Aerea Italiana Roberto Colaninno sarebbe in trattative pure con Lufthansa. I sindacati annunciano battaglia sugli esuberi.

Berlusconi : Sarà una compagnia di bandiera in equilibrio finanziario e tecnologicamente avanzata.

Veltroni : Alitalia diventa una compagnia di bandierina.

tratto da "Notizie tascabili" della Gazzetta dello Sport del 29 Agosto 2008

LA GUERRA FA MALE A CHI TORNA A CASA :

- 14 GENNAIO 2008 -

Tornano a casa, ma con la testa e gli istinti restano nei luoghi dove sono stati in missione, con effetti devastanti. Il New York Times ha trovato 121 casi in cui veterani americani dell' Iraq (108) e dell'Afghanistan (13) hanno commesso un omicidio, o ne sono accusati, dopo il rientro negli USA. Negli ultimi 6 anni sono aumentati del 90%. In molti casi, la causa è il trauma o lo stress da combattimento, combinato con abuso di alcool, liti familiari e problemi di relazione. Più della metà degli omicidi sono stati commessi con armi, il resto per accoltellamenti, percosse, strangolamenti e annegamenti in vasche da bagno. Un terzo delle vittime sono mogli, fidanzate, figli o altri parenti. Tra questi, Krisiauna Calaira Lewis, una bimba di 2 anni il cui papà 20enne ha sbattuto contro un muro mentre era in convalescenza a casa: in un attentato a Falluja, aveva perso i piedi.

tratto da "Veterani USA" della Gazzetta dello Sport

I RIFIUTI CAMPANI :

- NAPOLI AFFOGA NELLA SPAZZATURA, TANTE COLPE UNA SOLA SOLUZIONE -

Stiamo parlando dei rifiuti e degli italiani della Campania che non vogliono la discarica a casa loro e impediscono lo smaltimento.

Il bello è che non hanno neanche tutti i torti. Si tratta del più grande quartiere di Napoli, con 58mila abitanti. Si chiama Pianura. Qui c'era una volta una discarica a cielo aperto in località Contrada Pisani. Era la più grande discarica di tutta la Campania. Il 5 Gennaio del 1996 la chiudono. I politici vanno a far discorsi e appena un paio di anni fa promettono che, là dove stava la discarica, sorgerà un campo da golf. L'immaginazione dei cittadini è colpita, per non dire soggiogata: ci si figura l'apparizione di un vasto prato, aria azzurra, uccelletti, in un luogo che ha uno dei più bei climi della Terra. Invece degli angeli incaricati di portare la chiave per entrare in Paradiso, si presentano l'altro giorno un gruppetto di funzionari e annunciano che il campo di golf è passato in cavalleria e che bisogna riaprire la discarica.

Napoli non ha a questo punto nessun sistema di smaltimento: non ci sono termovalorizzatori, non ci sono discariche, non c'è niente. alla mezzanotte del 31 dicembre 2007 ha chiuso il sito di stoccaggio di Taverna del Re a Giugliano. E il 2 gennaio ha cessato l'attività quello di Caivano. Queste due chiusure erano state programmate e si doveva trovare dunque per tempo una soluzione alternativa. La spazzatura ha così cominciato ad accumularsi e la gente è scesa in strada per impedire che fosse portata a casa loro. Le manifestazioni di protesta provocate dal cosiddetto effetto nimby ("not in my backyard", "non nel mio cortile") dovrebbero essere represse, se è il caso, addirittura con la forza. Ma forse non ci sarebbe bisogno di ricorrere alla forza se esistesse una politia e si vedessero atti coerenti con quella politica.

I rifiuti sono affidati ad un commissario di governo. Il sindaco ed il governatore regionale a tutte le contestazioni rispondono: "Noi non c'entriamo niente, pigliatevela con il governo". Stiamo parlando di un governatore - Bassolino - che è stato eletto con più del 60% dei voti, e di un sindaco - la Rosa Russo - che ne ha avuti il 57%. Certamente il governo non è innocente. Lo scorso 11 maggio venne varato un dereto - approvato da tutti i ministri e controfirmato da Napolitano - in cui si stabiliva la realizzazione di 4 discariche, a Serre Persano, a Terzigno, a Savignano Irpino e a Sant'Arcangelo Trimonte. Rivoluzione immediata ed il ministro dell'Ambiente che dà ragione agli insorti. Passano i giorni e Prodi si rimangia tutto ed emette un'ordinanza che annulla il decreto. Sette mesi dopo ci ritroviamo in questa situazione e l'Unione Europea minaccia di aprire una procedura d'infrazione gigantesca.

In pratica, la discarica di Pianura va aperta per forza, perchè nessun territorio può reggere una produzione di 2000 tonnellate di spazzatura al giorno (Napoli e dintorni). Non son ben messe neanche le altre province della Regione, Benevento a parte. E' paradosasle, anche se la gente ha ragione di protestare, bisogna in questa emergenza tirar dritti e farle ingoiare quello che non vuole. Un minuto dopo, però, che si affronti il problema alla radice, come ha fatto il resto del mondo.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport del 04 Gennaio 2008

- NAVE CARICA DI RIFIUTI CAMPANI E' ARRIVATA IERI IN SARDEGNA ... BASTANO QUESTI TRASFERIMENTI PER RESPIRARE? -

Allora : in Campania ci sono 5 milioni di ecoballe che non si sa dove mettere. Ogni ecoballa pesa 1,1 tonnellate. Se si portassero via 5000 ecoballe al giorno (5500 tonnellate), la montagna di rifiuti si ridurrebbe in un mese di 150 mila ecoballe e in un anno di 1 milione e 800mila. Dunque ci vorrebbero 2 anni e mezzo solo per far fuori gli arretrati. Senonché i napoletani, da soli, producono 1700 tonnellate di spazzatura al giorno. Cioè: anche smaltendo l'arretrato delle ecoballe a colpi di 5000 al giorno, bisognerà poi affrontare la gestione ordinaria. che significa: trattamento dell'immondizia prodotta quotidianamente e suo avvio all'inceneritore, al termovalorizzatore o dove che sia. Fingendo che il trattamento a cui sono state sottoposte le ecoballe campane fino ad oggi sia stato fatto a regola d'artecosa che assolutamente non è. Quindi le tre navi mandate in Sardegna con 500 ecoballe ciascuna sono praticamente niente. Hanno solo un significato politico: gente , stiamo facendo qualcosa, state calmi.

tratto da "5 Domande 5 Risposte" della Gazzetta dello Sport dell'11 Gennaio 2008

LA SALUTE PRIMA DI TUTTO :

- PRESSIONE ALTA? BASTA UN PO' DI MUSICA -

Mezz'ora di musica al giorno e la pressione del sangue, negli ipertesi , si abbassa.

Lo sostiene un'équipe dell'università di Firenze, guidata da Pietro Modesti, che ha diviso 50 pazienti in 2 gruppi: il primo, pe run mese, ha ascoltato 30 minuti di musica classica, indiana o celtica , mentre il secondo non ha modificato le proprie abitudini. Per gli "ascoltatori", i valori della pressione sono nettamente migliorati.

I CELLULARI TOLGONO IL SONNO :

- STUDIO FINANZIATO DALLE STESSE COMPAGNIE E PUBBLICATO DAL MIT -

Le radiazioni prodotte dai telefoni cellulari ritardano e riducono il sonno, specialmente quello profondo. Possono inoltre causare mal di testa e senso di confusione. Questi sono i risultati di uno studio scientifico attendibile e clamoroso.

La ricerca è stata compiuta da 3 importanti università europee e americane e reso noto nel Simposium sulle ricerche elettromagnetiche del Massachusetts Institute of Technology (il Mit). Il paradosso è che è stata finanziata dalle maggiori compagnie telefoniche, che hanno liquidato con imbarazzo i risultati come "non definitivi".

La ricerca ha esaminato le reazioni di 35 uomini e 36 donne tra i 18 e i 45 anni. Alcuni di essi sono stati esposti a radiazioni simili a quelle emanate da un telefonino (a 884 MHz), altri a "false" radiazioni, cioè nulla. Chi usa il telefono prima di mettersi a letto impiega più tempo di altri che non lo usano a raggiungere il primo stadio profondo del sonno. In questo stadio trascorrono meno tempo e ciò riuce la capacità del loro corpo di recuperare col sonno la stanchezza accumulata durante la giornata. Secondo il prof. Arnez, a capo dello studio, le radiazioni possono attivare l'area del cervello che ha a che fare con lo stress, rendendo le persone più attente e concentrate e diminuendo la capacità di rilassarsi e addormentarsi.

Il fenomeno diventa allarmante per i bambini e gli adolescenti, molti dei quali usano più a lungo i telefonini a tarda sera e più di altri hanno bisogno di dormire. La mancanza di riposo può portare a cambiamenti di umore e di personalità, ridurre la capacità di concentrazione e portare anche a depressione e prestazioni scolastiche insufficienti.

Almeno la metà delle persone esaminate ha dichiarato di avere mal di testa e senso di confusione, senza però sapere di essere stata esposta a radiazioni simili a quelle dei cellulari.

IL CASO CALLIPARI :

- ITALIA E USA, I DUE RAPPORTI A CONFRONTO -

Roma - Italia e Stati Uniti, dopo diversi mesi di indagine, non sono riuscite a raggiungere "conclusioni condivise" su cosa avvenne la sera del 4 marzo del 2005 a Baghdad. Così furono stilati due rapporti, uno americano e uno firmato dai due rappresentanti italiani nella commissione d'inchiesta, il diplomatico Cesare Ragaglini e il generale Pierluigi Campregher. Ecco i principali punti sui quali i due rapporti si sono soffermati e che segnano valutazioni discordi.

NON PRESERVATO IL SITO DELLA SPARATORIA - Secondo gli italiani "il luogo dell' evento non è stato preservato dopo che la macchina si era fermata". Questa circostanza "non ha consentito" a chi ha fatto le prime indagini "di potere acquisire misurazioni precise delle distanze e delle posizioni sul terreno degli oggetti coinvolti nell'eventò. Inoltre c'é stata la rimozione e l' eliminazione dei bossoli "effettuata, asseritamente, al fine di consentire libertà di movimento della torretta del veicolo col quale è stata trasportata la signora Sgrena all' ospedale e per evitare il rischio che forassero i pneumatici delle autovetture".

COORDINAMENTO - Per gli americani "nessuno dei soldati" al posto di blocco e nessuna autorità americana sapeva dell'arrivo degli italiani, anche se un capitano ne era al corrente in quanto informato "poco prima della sparatoria". Calipari avrebbe parlato degli spostamenti solo con il funzionario di collegamento che li attendeva all' aeroporto. Con un "maggior coordinamento", scrivono gli americani, si sarebbe potuta evitare la morte di Calipari. Gli italiani dissentono con gli americani su una questione nodale: non è rilevante "chiedersi cosa sarebbe successo se la catena di comando avesse saputo del contenuto dell' operazione, né quale avrebbe potuto essere il comportamento dei militari nel caso avessero saputo che un' auto alleata si stava avvicinando".

AVVERTIMENTO - Secondo le regole d'ingaggio adottate dagli americani - e citate nel rapporto del Pentagono - i soldati al posto di blocco hanno nell'ordine: puntato un potente faro sull' auto in avvicinamento prima che questa arrivasse alla 'linea di allerta'; diretto il puntatore al laser contro il parabrezza della Toyota, una volta che l'auto aveva raggiunto la 'linea di allerta'; gridato e sparato due-tre raffiche sull'erba alla destra dell'auto che si stava avvicinando alla 'linea di avvertimento'; infine sparato un'altra raffica verso il motore, "sventagliandola dal terreno sul lato del passeggero verso il motore" nel tentativo di fermarlo.

IL CHECK POINT 541 - Gli americani hanno detto che gli uomini in turno al check point erano dieci e che il posto di blocco era stato allestito per proteggere il passaggio dell'allora ambasciatore Usa in Iraq, John Negroponte. Secondo il rapporto italiano è stato un "errore avere lasciato la gestione del Centro operativo tattico ai militari del battaglione di artiglieria laddove non erano ancora capaci di gestirlo correttamente e non erano in grado di coordinarsi con le altre unità". In particolare le critiche sono indirizzate tra l'altro verso "la collocazione di segnali chiaramente visibili sia di giorno sia di notte, adottando standard comunemente accettati in ambito internazionale e riconoscibili sia da soldati che da civili.

ADDESTRAMENTO DEI SOLDATI USA - Il rapporto italiano sottolinea che l'addestramento dei soldati al BP 541 era stato fatto "per imitazione", "di per sé non ottimale per la formazione dei militari di professione, ancor meno efficace se applicato a personale della riserva".

LA VELOCITA' DELLA TOYOTA - E' uno dei punti più controversi tra Italia e Usa. Nel rapporto del Pentagono i militari hanno parlato di una velocità della Toyota di circa 50 miglia orarie (circa 80 km/h) e che non diminuì l'andatura nemmeno dopo il primo avvertimento. Secondo L'Italia "il conducente della Toyota procedeva a velocità costante pari a circa 70 kmh prima di entrare in un' enorme pozza d'acqua, in un sottopasso, a circa un/due chilometri dalla rampa. Una testimonianza confermata dalla Sgrena e dal funzionario italiano del Sismi che li attendeva all'aeroporto.

IL CASO JFK :

- JFK: OSWALD NON POTE' UCCIDERE KENNEDY DA SOLO -

di Claudio Accogli

Roma - Lee Harvey Oswald non poté uccidere Kennedy da solo: la conferma arriva dai test condotti nella fabbrica dove venne prodotta la presunta arma del delitto. Il fucile Carcano modello 91/38 matricola C2766 con il quale l'ex marine di 24 anni avrebbe assassinato il presidente Usa, esplodendo tre colpi in sette secondi - secondo la commissione Warren - vide infatti la luce nel 1940 in Italia, nella Regia fabbrica d'Armi di Terni. Grazie all'autorizzazione concessa dal Comando Logistico dell'Esercito italiano, l'Ansa ha potuto verificare a Terni che i fucili 91/38 hanno una velocità massima di tiro stimata in 5 secondi per colpo. Lo documenta un video in esclusiva su www.ansa.it, arricchito da immagini del circuito Aptn, dal filmato Zapruder e dalle foto Ansa. Nei test, condotti sotto la supervisione di ufficiali dell'Esercito, il tiratore ha impiegato 19 secondi per mettere a segno i tre colpi, contro i presunti sette secondi occorsi ad Oswald. Secondo la commissione presieduta dal giudice Warren inoltre, uno dei tre proiettili sparati da Oswald fallì il bersaglio: sul luogo dell'assassinio un passante rimase ferito, in una posizione tale da escludere il rimbalzo di un qualche frammento. Quindi, sempre a giudizio della commissione, i colpi andati a segno sarebbero stati due. Il primo avrebbe centrato Kennedy alla gola e successivamente ferito in più punti il governatore Connally, che gli sedeva davanti nella limousine presidenziale: e ' stato definito il 'magic bullet', la 'pallottola magica' perché venne trovata intatta sulla barella del governatore al pronto soccorso. Il secondo proiettile avrebbe invece colpito il presidente degli Stati Uniti alla testa, uccidendolo. Anche in questo caso però, i test condotti dai militari a Terni hanno dato esiti diversi da quelli del 1964: la pallottola esplosa su due blocchi di carne risulta evidentemente deformata dall'impatto, al punto tale da escludere che il 'magic bullett' trovato a Dallas possa aver colpito due uomini e rimanere intatto come poi venne rinvenuto.

Per quanto riguarda invece il colpo mortale, i test condotti a 80 e 30 metri rafforzano l'ipotesi che sul luogo del delitto fosse presente almeno un secondo tiratore. A 80 metri - la distanza dal deposito di libri, dove si sarebbe trovato Oswald - la pallottola di un fucile Carcano, di calibro 6.5, tende a ' bucare e passare': il proiettile avrebbe lasciato sulla fronte di Kennedy un foro di uscita di proporzioni significative. Invece, anche dinanzi alle evidenze autoptiche, gli esperti statunitensi conclusero che la pallottola si era disintegrata. Questo fenomeno - spiegano a Terni - assai raro con le pallottole standard del Carcano, si verifica se i proiettili vengono incisi da mani esperte, oppure con un particolare tipo di cartucce pensate per evitare incidenti nei poligoni. Si tratta delle pallottole frangibili, che si disintegrano all'impatto, spesso non lasciando fori di uscita. Esplosi da 30 metri - la distanza dall'area della grassy knoll, possibile posizione del secondo tiratore - i frangibili, o dei proiettili incisi, avrebbero potuto provocare ferite molto simili a quelle accertate dall'autopsia e visibili nelle sequenze dell'assassinio girate da Zapruder.

Sul fronte delle ricerche documentarie, infine, resta da chiarire l'aspetto più italiano della vicenda: il rapporto Warren ha stabilito che il C2766 era unico al mondo - proprio quello acquistato da Oswald - grazie ad un documento fornito dal Sifar, il servizio segreto militare italiano dell'epoca. Ma negli archivi Usa l'unico accenno a indagini ufficiali del governo di Roma spunta in un documento del dicembre '63. Il dispaccio di fonte Cia racconta che il ministro della Difesa in carica, Giulio Andreotti, aveva ordinato un rapporto sul Carcano di Dallas a un certo 'Depatron Servicé . Il rapporto (del Depatron), sintetizzato nel dispaccio, sostiene cose in parte diverse da quelle poi scritte nel rapporto Warren. L'informativa è firmata dal capo della Cia di Roma nel '64, William K. Harvey, per anni responsabile dell'Executive Action, il comitato nato a Langley che studiava e metteva in pratica piani per eliminare leader stranieri come Trujillo, Lumumba e Castro. Harvey utilizzò spesso esponenti della mafia italo-americana per attuare questi progetti delittuosi: venne defenestrato da Kennedy e trasferito a Roma pochi mesi prima del delitto, nella primavera-estate del 1963.


Ultimo Aggiornamento alle 20.00 del 28/09/08 - Creato con Blocco Note da Marco Merlino. Home