ELEZIONI AMERICANE 2020 :

SPECIALE ELEZIONI USA - ANSA, 9 GEN -

Conto alla rovescia per il 46° Presidente degli Stati Uniti.

Gli Stati Uniti sono entrati nell’anno delle elezioni per la scelta del loro 46° Presidente. Il successore di Donald Trump sara’ eletto il 4 novembre e si insediera’ alla Casa Bianca il 20 gennaio 2021. La marcia di avvicinamento al voto passa, come sempre, dalla stagione delle Primarie e poi dalle Conventions estive dei due partiti.

LE REGOLE DEL VOTO.

WASHINGTON - La corsa alla Casa Bianca è un gioco con regole complesse. Non a caso ogni quattro anni i media negli Usa devono spiegare da capo a milioni di persone l'iter per eleggere il presidente e ricordare che non votano direttamente per il leader, ma per eleggere un Collegio Elettorale. Ecco le tappe principali:

AI BLOCCHI DI PARTENZA: La Costituzione prevede che possa essere eletto presidente ogni cittadino nato in uno dei 50 stati, nel Distretto di Columbia (dove si trova Washington) o in uno dei territori americani di Guam, Porto Rico e Isole Vergini. Per candidarsi, occorre essere stati residenti in territorio americano negli ultimi 14 anni e avere almeno 35 anni di età. Il presidente non può restare in carica più di due mandati.

VERSO LA NOMINATION: Agli albori della Repubblica, gli Usa avevano un'elite politica che sceglieva al proprio interno i candidati. Erano le assemblee di partito a indicare chi sottoporre agli elettori. Nel 1832 fu introdotta una convention nazionale e da allora ogni stato invia delegati all' appuntamento. Questi a loro volta votano la personalità che si presenterà al voto di novembre per la Casa Bianca. Ma la scelta dei delegati per lungo tempo è rimasta una questione di potentati. Nel 1904 in Florida fu introdotto il meccanismo della primarie per eleggere i delegati. Fu però solo nel 1952 che le primarie cominciarono ad acquistare spessore, grazie a candidati che ne dimostrarono la validità (il primo fu il senatore del Tennesse Estes Kefauver). Nel 1960 John F. Kennedy offrì una tale prova di forza nelle primarie da strappare la nomination ed è da allora che il voto popolare cominciò ad assumere il peso che ha oggi. Il calendario è diventato una tradizione. Da decenni, ad aprire la stagione del voto sono i 'caucus' (una sorta di assemblee pubbliche con riti da democrazia di villaggio) in Iowa e le primarie in New Hampshire, celebrate di solito un martedì di gennaio nell'anno del voto. Un'altra tappa decisiva è il primo 'supermartedi' di febbraio, quando un gran numero di stati votano tutti insieme.

LA CONVENTION: Un complesso meccanismo di ripartizione dei delegati, porta i due partiti a riunirsi in estate in enormi e spettacolari convention. I numeri cambiano ogni quattro anni: nel 2004 i repubblicani portarono alla convention 2.509 delegati e 2.344 'alternates' (le riserve), mentre i democratici avevano 4.300 delegati e 600 'alternates'. Nel 2008, la convention democratica sarà dal 25 al 28 agosto a Denver; quella repubblicana l'1-4 settembre a Minneapolis.

UN MARTEDI' DA LIBRI DI STORIA: Dopo la convention, i candidati si lanciano in due mesi di furibonda campagna elettorale, per arrivare all'Election Day. Si tratta del primo martedì successivo al primo lunedì di novembre. La scelta risale ai tempi del Continental Congress (XVIII secolo), quando la politica si faceva d'inverno per non abbandonare i campi. Nel 1792 venne deciso che le elezioni dovevano tenersi a novembre, per aver tempo per contare i voti prima che il Congresso si insediasse a gennaio. Dal 1845 divenne legge il voto il primo martedì di novembre, con l'eccezione però del giorno 1, per rispettare la festività cattolica di Ognissanti. La scelta del martedì era per questioni pratiche: a una larga parte degli elettori occorreva un giorno di viaggio per recarsi al luogo del voto. Visto che la domenica era destinata al riposo, si pensò di ritagliare il lunedì come giorno per gli spostamenti, in modo che tutti potessero raggiungere i seggi il martedì.

IL COLLEGIO ELETTORALE E L'INAUGURAZIONE: Nel votare, si scelgono in realtà 538 'elettori' che vanno a far parte del Collegio Elettorale. Ogni stato riunisce i membri del Collegio 41 giorni dopo Election Day e i loro voti vengono trasmessi al Senato. Il Congresso all'inizio di gennaio si riunisce in seduta comune per contare i voti elettorali e proclama il presidente, che giura e si insedia a mezzogiorno del 20 gennaio.

IL CALENDARIO.

WASHINGTON - Dai caucus dell'Iowa a gennaio, all'Election Day del 4 novembre 2020, ecco il calendario delle Primarie e delle altre tappe della corsa alla Casa Bianca:

Come succede da decenni, si parte in Iowa il 3 gennaio con i caucus, una sorta di assemblea di partito, per poi spostarsi l'8 nel New Hampshire, dove per legge (statale) devono svolgersi le prime elezioni primarie vere e proprie in assoluto. Tre giorni prima, il 5, e' in calendario il (piccolo) caucus dei repubblicani del Wyoming .

La settimana successiva, il 15, tocca al Michigan, il 19 al Nevada (un caucus) e ai repubblicani della South Carolina. Il 29 febbraio sono in calendario le elezioni primarie in Florida, oltre a quelle dei democratici della South Carolina.

Dopo un mini-caucus repubblicano nel Maine il 2 febbraio, ecco il Supermartedi' elettorale, quello che negli USA e' stato ribattezzato lo 'Tsunami-Tuesday' del 5 febbraio, con primarie in 22 Stati dell'Unione, tra cui quasi tutti quelli che contano elettoralmente con l'eccezione del Texas e dell'Ohio (che votano il 4 marzo).

Oltre a New York e California, si vota il 5 febbraio in Massachusetts, Connecticut, New Jersey, Delaware, Tennessee, Alabama, Georgia, Illinois, Michigan, Missouri, Arkansas, North Dakota, Kansas, Oklahoma, Colorado, Utah, Arizona ed Alaska.

Una decina di ultimi stati completano il quadro, votando tra aprile e giugno, quando i giochi per le Convention sono praticamente fatti.

La Convention dei democratici che formalizzera' la nomina del candidato alla Casa Bianca, e' in programma a Denver (Colorado), dal 25 al 28 agosto.

I repubblicani hanno invece convocato la loro Convention a Minneapolis-St.Paul (Minnesota) dall'1 al 4 settembre 2020.

Le elezioni generali sono in programma il 4 novembre.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti prestera' giuramento a mezzogiorno del 20 gennaio 2021.

Ecco tutte le primarie

(R=Repubblicani; D=Democratici)

GENNAIO 2008

  • 3: Iowa

  • 5: Wyoming (R)

  • 8: New Hampshire

  • 15: Michigan

  • 19: Nevada, South Carolina (R)

  • 26: South Carolina (D)

  • 29: Florida

    FEBBRAIO

  • 1: Maine (R)

  • 5: Alabama, Alaska, Arizona, Arkansas, California, Colorado, Connecticut, Delaware, Georgia, Idaho (D), Illinois, Kansas (D), Massachusetts, Minnesota, Missouri, New Jersey, New Mexico (D), New York, North Dakota, Oklahoma, Tennessee, Utah

  • 9: Louisiana, Kansas (R)

  • 10: Maine (D)

  • 12: Distretto di Columbia, Maryland, Virginia

  • 19: Hawaii (D), Washington, Wisconsin

    MARZO

  • 4: Ohio, Rhode Island, Texas, Vermont

  • 8: Wyoming (D)

  • 11: Mississippi

    APRILE

  • 22: Pennsylvania

    MAGGIO

  • 6: Indiana, North Carolina

  • 13: Nebraska, West Virginia

  • 20: Kentucky, Oregon

  • 27: Idaho (R)

    GIUGNO

  • 3: Montana, New Mexico (R), South Dakota

    IL GLOSSARIO POLITICO.

    WASHINGTON - Da Caucus a Convention, passando per ballot e straw poll: ecco un glossario, in ordine alfabetico, dei termini politici più ricorrenti in occasione delle elezioni presidenziali Usa.

    BALLOT: la scheda di voto.

    CAUCUS: E' un termine pellerossa che significa 'incontro tra capi tribu', ed è l'assemblea di attivisti di un partito a livello di distretto: l'equivalente, in certi Stati come l'Iowa, di una elezione primaria. Nei caucus si scelgono (a volte spostandosi semplicemente da un lato all'altra di una stanza, a seconda dello schieramento) i delegati da inviare alle riunioni dello Stato cui appartengono. Questi ultimi a loro volta eleggono i delegati alla Convention.

    CONVENTION: congresso di un partito che si tiene a livello statale e poi federale, in quest'ultimo caso per designare il candidato ufficiale del partito alla presidenza. Oltre ai delegati alle convention designati da caucus e primarie, vi sono i delegati istituzionali (senatori, deputati e altri), che partecipano di diritto alle convention.

    COLLEGIO DEI GRANDI ELETTORI: nominati dai partiti in tutti gli Stati in numero pari ai seggi parlamentari a disposizione di ciascuno Stato, i Grandi Elettori eleggono il presidente Usa, Stato per Stato. Il candidato che vince in uno Stato prende tutti i voti dei grandi Elettori di quello Stato, con pochissime eccezioni.

    NOMINATION: la designazione del candidato ufficiale di un partito.

    PLATFORM: programma elettorale di un partito politico o di un singolo candidato.

    PRIMARIE: le elezioni dei delegati alle Convention nazionali. Possono essere dirette, votando cioé il delegato, oppure indirette, esprimendo invece la preferenza per il candidato presidenziale. Sono anche 'chiuse' (closed primaries ), limitate cioé agli elettori del partito (in quasi tutti gli Stati) oppure 'aperte' (open primaries ) anche agli elettori di altri partiti e agli indipendenti.

    RUNNING MATE: il candidato alla vicepresidenza.

    STRAW POLL: Votazione simulata in seno ai caucus, spesso settimane prima della primaria vera e propria, dando una indicazione preliminare della popolarità dei candidati. Il più famoso è quello di Ames in Iowa condotto tra i repubblicani circa un anno prima del voto presidenziale.

    TERM: il mandato presidenziale, quadriennale, o qualsiasi altro mandato.

    TICKET: la coppia dei candidati alla presidenza e alla vicepresidenza.

    TURNOUT: la percentuale di affluenza alle urne.

    VOTING MACHINE: la macchina usata per votare, premendo una leva o schiacciando un bottone per un candidato, che non pochi problemi creò nelle ultime elezioni presidenziali del 2000. Adesso è sempre più diffuso il voto toccando il nome del candidato sullo schermo, tipo bancomat 'touch screen'.

    I CAUCUS.

    WASHINGTON - I caucus dell'Iowa aprono il 3 gennaio la serie dei voti nelle primarie per le nomination presidenziali del 2008 negli Usa. Un caucus è un incontro di partito a livello di distretto elettorale, dove i cittadini esprimono opinioni sui candidati e scelgono i delegati per le convention della contea. In passaggi successivi, i delegati delle 99 contee dell'Iowa sceglieranno quelli dello stato. La parola 'caucus' è di origine indiana e viene fatta risalire a riunioni dei capi della tribù Algonquin. Lo Iowa, che usa il meccanismo dei caucus dal 1846, invierà 45 delegati alla convention dei democratici e 40 a quella dei repubblicani, che la prossima estate sceglieranno formalmente i candidati alla Casa Bianca dei due partiti.

    I NUMERI: Lo Iowa ha circa 3 milioni di residenti, con 1,9 milioni di votanti registrati (di cui circa 700.000 senza affiliazione a uno dei due partiti principali). Possono votare tutto coloro che sono registrati, se avranno 18 anni al momento del voto di novembre 2008. Entrambi i partiti richiedono di registrarsi come democratici o repubblicani per partecipare, ma si può farlo anche al momento del voto.

    LE FASI: I caucus si svolgono in luoghi pubblici come scuole, stazioni dei pompieri, municipi o biblioteche, in circa 2.000 località diverse nello stato. Le modalità di voto di repubblicani e democratici sono diverse. I repubblicani ricorrono al cosiddetto 'straw poll': in pratica, dopo aver partecipato all'assemblea e ascoltato istruzioni e interventi degli altri partecipanti, ognuno scrive il nome del proprio candidato prescelto su un foglietto di carta e lo depone in un cappello o in un altro contenitore che viene fatto circolare. Il voto è quindi segreto. I democratici, invece, riuniscono gli elettori in gruppi di preferenza, che prendono posizione in punti diversi di una sala: in pratica, gli elettori di Hillary Clinton si riuniranno in un angolo, quelli di Barack Obama in un altro e via dicendo. Tutto é pubblico, con vicini di casa e amici spesso divisi in 'campi' diversi. Ogni gruppo deve raggiungere una 'viability', una sorta di quorum pari al 15% del totale dei partecipanti. Chi non raggiunge la soglia, viene redistribuito negli altri gruppi: per questo, nei sondaggi pre-caucus, sono molto importanti anche le indicazioni su chi è la seconda scelta di un elettore, nel caso il suo preferito non raggiunga il quorum. Una volta definiti i gruppi, viene calcolato il numero di delegati che spetta a ciascuno, che vengono poi comunicati al quartier generale del partito a Des Moines. La formula è: numero dei partecipanti in ogni gruppo di preferenza, moltiplicato per il numero di delegati che elegge il caucus, diviso il numero totale dei partecipanti al caucus. I calcoli che vengono eseguiti a livello statale sono più complessi.

    GLI ORARI: La procedura inizia per i democratici alle 18:30 locali del 3 gennaio (le 01:30 del 4 gennaio in Italia) e mezz'ora dopo per i repubblicani. I risultati devono essere comunicati entro le 20:00 a Des Moines, ma talvolta ci sono ritardi. I risultati dovrebbero cominciare a essere chiari verso le 22:00 locali (le 05:00 del 4 gennaio in Italia).

    I PRESIDENTI USA.

    Ecco l'elenco completo di tutti i presidenti degli Stati Uniti, da George Washington a Donald Trump:

    18° secolo nome mandato partito luogo di nascita date della vita
               
    Primo George Washington 1789 - 1797 federalista Virginia 1732 - 1799
    Secondo John Adams 1797 - 1801 federalista Massachusetts 1735 - 1826

     

    19° secolo nome mandato partito luogo di nascita date della vita
               
    Terzo Thomas Jefferson 1801 - 1809 repubblicano Virginia 1743 -1826
    James Madison 1809 - 1817 repubblicano Virginia 1751 - 1836
    James Monroe 1817 - 1825 repubblicano Virginia 1758 - 1831
    John Quincy Adams 1825 - 1829 democratico Massachusetts 1767 - 1848
    Andrew Jackson 1829 - 1837 democratico South Carolina 1767 - 1845
    Martin Van Buren 1837 - 1841 democratico New York 1782 - 1862
    William H. Harrison 1841 liberale Virginia 1773 - 1841
    10° John Tyler 1841 - 1845 liberale Virginia 1790 - 1862
    11° James K. Polk 1845 - 1849 democratico North Carolina 1795 - 1849
    12° Zachary Taylor 1849 - 1850 liberale Virginia 1784 - 1850
    13° Millard Fillmore 1850 - 1853 liberale New York 1800 - 1874
    14° Franklin Pierce 1853 - 1857 democratico New Hampshire 1804 - 1869
    15° James Buchanan 1857 - 1861 democratico Pennslyvania 1791 - 1868
    16° Abraham Lincoln 1861 - 1865 repubblicano Kentucky 1809 - 1865
    17° Andrew Johnson 1865 - 1869 democratico North Carolina 1808 - 1875
    18° Ulysses S. Grant 1869 - 1877 repubblicano Ohio 1822 - 1885
    19° Rutherford B. Hayes 1877 - 1881 repubblicano Ohio 1822 - 1893
    20° James A. Garfield 1881 repubblicano Ohio 1831 - 1881
    21° Chester A. Arthur 1881 - 1885 repubblicano Vermont 1829 - 1886
    22° Grover Cleveland 1885 - 1889 democratico New Jersey 1837 - 1908
    23° Benjamin Harrison 1889 - 1893 repubblicano Ohio 1833 - 1901
    24° Grover Cleveland 1893 - 1897 democratico New Jersey 1837 - 1908
    25° William McKinley 1897 - 1901 repubblicano Ohio 1843 - 1901

     

    20° secolo nome mandato partito luogo di nascita date della vita
               
    26° Theodore Roosevelt 1901 - 1909 repubblicano New York 1858 - 1919
    27° William Howard Taft 1909 - 1913 democratico Ohio 1857 - 1930
    28° Woodrow Wilson 1913 - 1921 democratico Virginia 1856 - 1924
    29° Warren G. Harding 1921 - 1923 repubblicano Ohio 1865 - 1923
    30° Calvin Coolidge 1923 - 1929 repubblicano Vermont 1872 - 1933
    31° Herbert Hoover 1929 - 1933 repubblicano Iowa 1874 - 1964
    32° Franklin D. Roosevelt 1933 - 1945 democratico New York 1882 - 1945
    33° Harry S. Truman 1945 - 1953 democratico Missouri 1884 - 1972
    34° Dwight D. Eisenhower 1953 - 1961 repubblicano Texas 1890 - 1969
    35° John F. Kennedy 1961 - 1963 democratico Massachusetts 1917 - 1963
    36° Lyndon B. Johnson 1963 - 1969 democratico Texas 1908 - 1973
    37° Richard M. Nixon 1969 - 1974 repubblicano California 1913 - 1994
    38° Gerald R. Ford 1974 - 1977 repubblicano Nebraska 1913 - 2006
    39° Jimmy Carter 1977 - 1981 democratico Georgia 1924
    40° Ronald Reagan 1981 - 1989 repubblicano Illinois 1911 - 2004
    41° George Bush 1989 - 1993 repubblicano Massachusetts 1924
    42° William J. Clinton 1993 - 2001 democratico Arkansas 1946

     

    21° secolo nome mandato partito luogo di nascita date della vita
               
    43° George Walker Bush 2001 - 2008 repubblicano Connecticut 1946
    44° Barack Obama democratico
    45° Donald Trump repubblicano

    Se vuoi saperne di più : La Storia dei Presidenti Americani

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